ARTROSI
La patologia degenerativa del ginocchio

La patologia degenerativa, detta ARTROSI (o gonartrosi specificatamente per il ginocchio), è un processo progressivo e lento, di cui spesso non ci si rende conto fino alla comparsa di dolore, versamento e limitazione dei movimenti.

L’ approccio terapeutico che considero quasi sempre prioritario nella gestione della patologia degenerativa artrosica è quello conservativo, non invasivo chirurgico.

Non per tutti i pazienti, infatti, è necessario l’intervento di chirurgia artroscopica, osteotomica o addirittura protesica. 

Terapie conservative

La strategia conservativa che spesso propongo ai miei pazienti è quella infiltrativa. In particolare, dopo anni di esperienza con acidi jaluronici e PRP (plasma ricco di piastrine), oggi mi avvalgo esclusivamente dell’utilizzo di TRATTAMENTI INFILTRATIVI CON CORTISONICI, che vengono iniettati all’interno dell’articolazione artrosica allo scopo di ridurre l’infiammazione e il dolore. Acidi jaluronici e PRP, come dimostrano gli studi scientifici seri, hanno scarsissima efficacia ed alti costi.

Le infiltrazioni con cortisonici, le uniche validate a livello internazionale, rappresentano un ottimo metodo per migliorare la qualità di vita dei pazienti con artrosi al ginocchio e nell’80% dei casi permettono di vivere molto bene, in molti casi consentendo di posticipare o addirittura evitare il ricorso alla chirurgia. Vale la regola cardine per tutti i farmaci: dosi appropriate altrimenti un farmaco è veleno! Tre infiltrazioni all’anno al massimo.

Un elemento cruciale nella gestione conservativa dell’artrosi del ginocchio è la riduzione del peso corporeo. Un peso in eccesso, infatti, peggiora la condizione artrosica, accelerando l’usura cartilaginea. Il calo ponderale può ridurre significativamente il carico sull’articolazione e alleviare il dolore. Per questo, quando necessario invito i miei pazienti ad affidarsi a professionisti per un RIEQUILIBRIO ALIMENTARE personalizzato. Non serve muoversi tanto per dimagrire, basta mangiare meglio!!

Centralizzazione meniscale

L’estrusione del menisco, ossia lo spostamento verso l’esterno dalla sua posizione normale tra femore e tibia durante il carico sull’arto, può provocare dolore e instabilità del ginocchio, contribuendo all’usura cartilaginea e all’artrosi. E’ la PRIMA MANIFESTAZIONE DELL’ARTROSI.

Per preservare la funzionalità articolare e prevenire la progressione dell’artrosi, ho messo a punto una tecnica della centralizzazione meniscale originale pubblicata su una importante rivista specialistica americana, una procedura chirurgica che prevede il riposizionamento e la stabilizzazione del menisco estruso nella sua sede corretta.

È un intervento mini-invasivo, si esegue in ARTROSCOPIA con 3 piccoli forellini e per questo motivo si tratta di una Day Surgery: alla sera si va subito a casa. Solo il 2% dei pazienti, dopo un anno da questo intervento, necessiteranno di un intervento maggiore.

ESTRUSIONE MENISCALE
CENTRALIZZAZIONE MENISCALE

Osteotomie

L’osteotomia correttiva è una tecnica chirurgica che, in caso di usura asimmetrica di un solo compartimento del ginocchio (mediale o laterale), consente di preservare l’articolazione, RIALLINEANDO L’ ARTO e sfruttando la parte ancora sana e funzionalmente valida. 

In presenza di deformità causate da varismi o valgismi costituzionali e aumentate dall’usura intra-articolare, l’osteotomia è una soluzione meno invasiva e più conservativa rispetto alla chirurgia protesica, e nella maggior parte dei casi è definitiva: NON SERVIRÀ MAI PIÙ LA PROTESI.

Per quanto riguarda la tecnica chirurgica, da anni sono propositore in Italia di:

1-la tecnica biplanare, che prevede un taglio osseo a V, con numerosi vantaggi rispetto all’osteotomia classica monoplanare (in cui il taglio osseo viene effettuato in un’unica direzione):maggiore stabilità e migliore e più rapida guarigione

2-le placche ad angolo stabile ovvero con viti che si “incastrano” nella placca, permettendo di caricare subito l’arto operato ed avere nel contempo grande stabilità dell “frattura” che noi creiamo (la cosiddetta osteo-tomia = taglio dell’osso)

Chirurgia protesica

In alcuni pazienti, le condizioni cliniche dell’articolazione e le limitazioni funzionali associate rendono necessario il ricorso all’intervento chirurgico per SOSTITUIRE L’ARTICOLAZIONE USURATA con una protesi. La protesizzazione è un intervento di RIVESTIMENTO: “sbucciamo” la parte malata e la “rivestiamo” con leghe di metalli e polietilene ripristinando lo stesso spessore asportato (al netto dell’usura).

  • Con la protesi monocompartimentale (parziale) viene sostituito solo il compartimento del ginocchio danneggiato dall’artrosi.
  • Con la protesi di ginocchio totale viene sostituita l’intera articolazione (normalmente in Europa non si sotituisce la rotula)
Protesi Monocompartimentale
Protesi Totale

Nel 2016 ho iniziato a utilizzare la tecnica dell’ALLINEAMENTO CINEMATICO, seconda esperienza in Europa (qualche mese prima l’aveva fatto il mio amico Callies ad Hannover) e prima in Italia. È stata la GRANDE RIVOLUZIONE dell’Ortopedia del Ginocchio mondiale. Le protesi andavano bene solo nel 75% dei casi, oggi nel 97%!!!

Prevede la ricostruzione dell’asse nativo dell’arto del paziente: non abbiamo gambe tutte uguali e col tempo e l’usura si storgono. Con questa tecnica rimettiamo l’arto come era a 20anni e, rispetto alla tecnica vecchia, rispettiamo i tessuti del ginocchio. Quando si sfiammeranno (ci vuole un anno ddall’intervento!!!), non riconosceranno più la protesi come qualcosa di estraneo.

Inoltre nel 2016 ho pensato di utilizzare una PROTESI ANATOMICA, molto simile alle ginocchia nel loro interno (quasi uguali, tranne le dimensioni, per tutti noi) associata alla tecnica dell’allineamento cinematico. Questo mi consente di offrire una personalizzazione della protesizzazione ricreando la cinematica articolare specifica per ogni persona, senza ledere i legamenti. Una grande felicità per me è stata che l’inventore dell’allineamento cinematico, il mio amico e mentore Stephen Howell, dal 2018 abbia parimenti deciso di associare alla tecnica la stessa protesica anatomica che avevo cominciato ad utilizzare 2 anni prima.

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